I COLORI DELLA CASA: lo specchio della tua personalità

I nostri consigli per creare un ambiente cromaticamente armonico, ma anche in linea con il tuo modo di essere

Stai per selezionare i colori delle pareti, dei rivestimenti e degli arredi della tua nuova casa? Fermati un istante e non avere fretta.

Un arredamento “maturo” prevede uno studio accurato dell’ambiente nella sua interezza: ovvero combinando la qualità dei materiali, la tipologia di illuminazione e la palette cromatica. Il tutto deve costituire un insieme armonico che definisce, più degli stessi arredi o complementi, lo stile che ci indentifica.

Il nostro consiglio è sempre quello di affidarsi a un professionista, il quale, dopo aver compreso i vostri gusti e desideri, saprà proporvi delle soluzioni su misura e guidarvi nella scelta dei prodotti.

Quando questo non è possibile, ecco alcuni consigli per valorizzare al meglio il nuovo look della vostra abitazione dal punto di vista del colore:


  • IL TUO TEMPERAMENTO
  • LA REGOLA DEL 60-30-10 e LA RUOTA DEI COLORI
  • LA FUNZIONE DELLE STANZE: PSICOLOGIA DEL COLORE
  • L’ILLUMINAZIONE E LA DIMENSIONE DELLE STANZE

1) IL TEMPERAMENTO

La casa non è solo la vetrina del tuo stile per i tuoi ospiti: è il luogo che ti ricorda chi sei quando la vivi, è uno spazio intimo e privato, specchio del tuo modo di essere.

Non a caso, a un certo punto, avvertiamo (chi più spesso chi meno) l’esigenza di modificare arredamento, disposizione, colori o addirittura traslocare: sentiamo che quel luogo, il nostro rifugio, non ci rappresenta più, siamo cambiati e non lo sentiamo più nostro.

Ecco perché è davvero importante non seguire la tendenza del momento, ma cercare di capire qual è l’atmosfera che vorremmo respirare in quel luogo, che è solo nostro, il più a lungo possibile.

I colori, come è noto, trasmettono sensazioni, emozioni che si avvertono ogni qual volta si varca la soglia di casa e, per questo, hanno una valenza fondamentale nella percezione di un ambiente.

2) LA REGOLA DEL 60-30-10 e LA RUOTA DEI COLORI


Quando non si sa da dove partire, risulta molto utile ragionare a monte sulla palette (cioè sulla rosa cromatica) da utilizzare, affidandosi alla tecnica cosiddetta del 60-30-10.

Va specificato che questa è riferita ad un unico ambiente (sala, camera da letto, bagno,…) e non all’intera abitazione.

Si tratta di selezionare, in prima battuta, un colore dominante, detto colore primario, che occuperà la maggior parte dello spazio (il 60%, appunto) e che fungerà da base per gli altri due colori.

Qualsiasi Interior Designer vi consiglierà un colore neutro come il bianco, il grigio o il beige, tendenzialmente chiaro e comunque desaturato (verde salvia, rosa antico, carta zucchero,…) sul quale risaltino le diverse tonalità complementari.

Anche se non vincolante per la scelta degli altri due colori, è fondamentale stabilire se il colore primario sarà CALDO (prevalenza di rosso) o FREDDO (prevalenza di blu).

Generalmente, ma non per forza, con una dominante calda l’ambiente verrà percepito come più avvolgente e rilassante, mentre un colore freddo trasmetterà un’idea di modernità.

Vengono di solito tinteggiate con il colore primario le pareti, i soffitti e i mobili di grandi dimensioni.

Presente in una proporzione di circa la metà rispetto al primario è il colore secondario, il quale deve risultare a contrasto, per tonalità o anche per gradazione (ad esempio grigio scuro su grigio chiaro) rispetto a quello primario.

Possono essere considerati elementi del colore secondario il pavimento (anche nelle texture marroni del parquet), una singola parete a contrasto, un grande tappeto o i mobili della cucina.

Sebbene anche in questo caso consigliamo di evitare le tonalità accese, la scelta cromatica è più ampia e, soprattutto, si possono utilizzare colori più saturi.

L’ultimo “tocco” è rappresentato dal colore d’accento, che, seppur presente in minima quantità, costituisce la variabile caratterizzante del vostro stile.

Stiamo parlando di elementi decorativi (cuscini, tappeti, copriletti, poltroncine, pouf,…), punti di colore che hanno il compito di evitare l’effetto piatto.  Possono essere sia monocromatici che multicolore (pensiamo ai classici cuscini floreali la cui fantasia contiene anche i colori primario e secondario) e rappresentano gli elementi che davvero identificano il vostro carattere.

Se si utilizzano colori neutri come base, si potrà osare con un colore d’accento più vivo (non siate timidi!), che potrà essere facilmente sostituito qualora non lo sentiate più in linea con la vostra personalità.

Facciamo ora un breve accenno al cerchio cromatico, anche detto ruota dei colori, strumento la cui origine risale al XIX secolo in Francia, ma che fu perfezionato dal grafico svizzero Johannes Itten negli anni ’60.

Si tratta di un elaborato grafico circolare (una ruota appunto) che classifica i colori e le loro sfumature.

Nel campo dell’Interior Design, in particolare, è utilizzata per identificare i colori complementari tra loro, opposti nella ruota, e che rappresentano un “armonico contrasto” nell’arredamento, specialmente se utilizzati come colore secondario e colore d’accento.

3) LA FUNZIONE DELLE STANZE: PSICOLOGIA DEL COLORE

Una disciplina ormai definitivamente consolidata nel settore dell’arredamento pubblico e privato, ma anche in quello della moda, del marketing e della pubblicità, è quella della psicologia del colore, evolutasi poi in una vera e propria scienza, denominata neuroestetica.

A livello cognitivo, i colori costituiscono un potente strumento: la percezione visiva di uno spazio attiva processi cerebrali che regolano le emozioni, gli stati d’animo e persino alcune reazioni fisiche. 

È scientificamente provato, ad esempio, come le tonalità del rosa abbassino il ritmo cardiaco e vengano perciò utilizzate nel campo dell’healthcare o per l’abbigliamento degli sportivi.

Ma come possiamo sfruttare queste conoscenze nel progetto di una residenza privata?

Se si opta per una combinazione cromatica definita e tendenzialmente uniforme in tutta la casa, sarà necessario stabilire quali sono le sensazioni che vogliamo suscitare e quale deve essere la finalità, il valore, che assumerà il nostro nido (il cosiddetto moodboard).

Nei nostri progetti, ad esempio, utilizziamo sempre tonalità poco sature, tenui e delicate ed evitiamo gli eccessi anche nei colori di accento perché crediamo nel principio di omogeneità: ciascun ambiente deve essere parte dell’abitazione nella sua totalità, coerente nel rispettare il suo fine ultimo, cioè quello di donare un senso di pace, sicurezza, calore e tranquillità.

Molti designer, però, amano sbizzarrirsi con il colore e variare gli accostamenti da stanza a stanza.

In questo caso, acquisisce fondamentale importanza la funzione che assume un determinato locale o una porzione di esso.

Le sfumature del verde e del blu, notoriamente associate all’idea di calma e relax, sono sicuramente indicate per la camera da letto, ma grazie alla loro capacità di favorire la concentrazione e aumentare la produttività, sono perfette per lo studio e per le postazioni di smart working.

Il giallo è il colore della luce, della gioia e dell’energia e, per questo, è consigliato prevalentemente nelle aree living e in cucina.

Colori forti come il rosa acceso, il viola e soprattutto il rosso, vanno dosati come toni d’accento o utilizzati in punti sui quali si vuole attirare l’attenzione (come un particolare oggetto di design); sconsigliati del tutto in camera da letto perché aumentano l’eccitazione, sono più versatili se utilizzati nelle varianti desaturate (come mattone e malva) o scure (borgogna o melanzana).

Una menzione speciale per l’arancione che, se impiegato nelle tonalità meno convenzionali del salmone, dello zenzero e del cognac, può dare un tocco di classe a ogni tipo di ambiente.

4) L’ILLUMINAZIONE E LA DIMENSIONE DELLE STANZE


Vi starete chiedendo il perché di un paragrafo sull’illuminazione quando si parla di colore e quale sia il legame con il tema delle dimensioni della stanza.

Ebbene, la correlazione tra i tre fattori (colore, luce, dimensioni) è davvero stretta e l’abilità del progettista sta proprio nel loro esatto bilanciamento.

Prima di stabilire il colore dominante di un ambiente e, in particolare, quello delle pareti, vanno analizzate innanzitutto le sue dimensioni (grande/piccolo) e proporzioni (stretto e lungo/ quadrato/ irregolare).

Qualsiasi colore diverso dal bianco diminuisce la percezione dello spazio, quindi è necessario scegliere una tinta non basandoci unicamente sul nostro gusto, ma cercando di prevederne l’effetto finale.

È risaputo che per un ambiente piccolo è meglio utilizzare colori chiari, ma sapevate che, colorando di scuro il soffitto di uno stretto corridoio, lo stesso viene percepito come più largo?

Se avete un classico bagno stretto e lungo tutti vi consiglieranno di posizionare la doccia in fondo, in prossimità della finestra, per sfruttare al meglio lo spazio. Ma avevate mai pensato a rivestirla con un colore, o una carta da parati, a contrasto rispetto al resto delle pareti, cosicché il bagno venga percepito come più quadrato?

Per una stanza di forma irregolare (con denti e rientranze), vi piacerebbe provare ad esaltarne le irregolarità con una particolare tonalità che rispetti la funzione dell’area (ad esempio un angolo studio colorato, definito solo dal colore della parete)?

La potenza del colore sta proprio nella sua capacità di modificare e plasmare uno spazio, di definirne l’uso senza dividerlo, di riempirlo rispettandone i vuoti necessari.

 

L’ultimo aspetto dal quale il colore non può prescindere è la luce: il tipo di illuminazione, infatti, può alterare anche notevolmente la gradazione dei colori e, se lasciata al caso, può influire negativamente sul risultato finale.

Come sappiamo, la tonalità della luce naturale varia a seconda del momento della giornata.

Per questo motivo, architetti e designer, soprattutto per ambienti molto esposti al sole, sono soliti effettuare delle campionature di intonaco sulle pareti e osservarle al variare della luce, affinché le tonalità prescelte risultino convincenti dall’alba al tramonto.

Pensate infine che comprare una lampadina sia una banalità? Assolutamente no… Lo stesso discorso vale infatti per la luce artificiale: l’intensità e soprattutto la temperatura delle lampadine, oltre a creare tipologie di atmosfere anche contrapposte tra loro, fanno percepire diversamente i colori utilizzati in una stanza.

Un’illuminazione con temperatura inferiore ai 3000K (gradi Kelvin) tende al giallo e contribuisce a creare un clima accogliente, perfetto per il legno e i toni intensi, ma fa variare involontariamente, rendendoli più caldi, anche colori freddi per i quali si vorrebbe invece ottenere un effetto più asettico.

Quello del colore, nelle sue infinite sfumature, è davvero un mondo affascinante e carico di potenziale creativo, ma anche un’arma a doppio taglio: abbinamenti sbagliati o pensati in modo approssimativo possono generare ambienti caotici seppur composti da arredi di pregio e, allo stesso modo, interni tecnicamente perfetti dal punto di vista cromatico, possono non rispecchiare il nostro essere e non farci sentire mai veramente “a casa”.

CONCLUSIONI

In generale, la fretta è da sempre nemica della qualità, specialmente se non si è del mestiere.

Il nostro consiglio è quindi quello di ispirarsi a immagini in grado di evocare in voi sensazioni positive, perdendo qualche tempo in più nella scelta degli arredi e dei rivestimenti e di non compiere scelte superficiali o sbrigative delle quali potreste pentirvi in futuro.

Se la casa è un luogo del cuore, mettete il cuore nel darle forma.
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